Una manifestazione di tre giorni, denominata "Cultura bene comune" promossa da un'associazione di cittadini palermitani che contestano il bando del Comune di Palermo, pubblicato al fine di raccogliere "progetti di idee per la gestione e ristrutturazione" dei Cantieri Culturali. Scrivono sul loro sito: "Si trattta di un tentativo di affidare i Cantieri a privati, senza regole e senza vincolarli all’utilizzo pubblico, come andrebbe fatto in quanto BENE COMUNE. Noi lo impediremo." Il sito web: www.cantierizisa.it
Attraverso una serie di incontri, di spettacoli e di altre iniziative autogestite, l'associazione si è virtualmente "appropriata" di questi spazi al fine di sensibilizzare la cittadinanza sulla questione del futuro dei "Cantieri", che nel caos dei problemi della città rischia di passare in secondo piano.
Queste tre giornate hanno visto, come pubblico, una buona partecipazione di palermitani ed anche la partecipazione attiva di numerose associazioni culturali che hanno curato gli allestimenti, gli spettacoli ed i forum.
Infine, un breve cenno alla storia di questi spazi: l'area dei Cantieri Culturali è costituita da 23 capannoni che ospitavano negli anni tra la fine dell'800 e la prima metà del '900 le officine Ducrot; qui furono prodotti arredi in legno del periodo liberty, disegnati dell'architetto palermitano Ernesto Basile, tra i quali gli allestimenti della navi da crociera dei Florio e di palazzo Montecitorio. Grande è l'importanza storica di quest'area, oggi solo in parte recuperata e utilizzata come spazio espositivo. L'area attualmente ospita la sede del "Centre Culturel Francais de Palerme et de Sicile", il centro culturale tedesco Goethe-Institut, l'Istituto Gramsci Siciliano e la sede palermitana della Scuola Nazionale di Cinema appartenente al Centro Sperimentale di Cinematografia.
Purtroppo la maggior parte delle strutture è in forte degrado e necessita di interventi di recupero; anche quei padiglioni recentemente oggetto di restauro necessitano oggi di manutenzione, senza la quale questo patrimonio storico artistico rischia di andare definitivamente in rovina. Da qui l'appello accorato di tanti cittadini e l'iniziativa oggetto del reportage.
Le foto mostrano alcuni dei momenti più significativi di queste giornate, come il giardinaggio, gli spettacoli teatrali e le installazioni artistiche, ma anche le assemblee. Ho volutamente omesso le didascalie delle foto perché mi piace lasciare il "racconto" alle immagini, alle suggestioni che queste possono trasmettere, molto più delle parole.